Entro la fine di giugno, gli abitanti dei comuni della Catalogna si pronunceranno sull’indipendenza della loro regione. Il referendum, consultivo e senza valore legale, è stato organizzato da un gruppo di associazioni il cui obiettivo è arrivare a una consultazione legale sulla nascita di uno stato catalano; si è già tenuto in 167 municipi, terminando con una vittoria netta del Sì e una partecipazione di circa il 31% degli aventi diritto
La Catalogna è una provincia prospera che gode già delle competenze necessarie per gestire i suoi affari; perchè allora i suoi cittadini vogliono rompere il quadro statale? Cosa c’è che non va nell’autonomismo spagnolo? Quali lezione potrebbe trarre dalla vicenda il nostro paese, impegnato da qualche legislatura in riforme federaliste? Proviamo a fornire qualche risposta. Continua a leggere