E’ di ieri la notizia del calo di quasi 60.000 immatricolazioni nelle università italiane nell’ultimo decennio. Notizia clamorosa, ma non sorprendente. Ecco quanto – tra le altre cose – ne abbiamo scritto in Italia2013. Questo paese è anche nostro (a cura di C. D’Elia e M. Toaldo, Ediesse 2013), il libro appena uscito a opera del collettivo di redattori e collaboratori di questo blog.
… Fatto salvo l’auto-disciplinamento delle università strangolate dal meccanismo finanziario meritocratico messo in atto dal duo Gelmini-Tremonti, il resto dell’applicazione della legge (dalla valutazione omologante alla proroga infinita dei rettori) è farina del sacco del nuovo Ministro (tecnico) del Governo Monti, Francesco Profumo. Già Rettore del Politecnico di Torino, certamente ebbe modo di mettere bocca nei conciliaboli preparatori della riforma. L’incarico ministeriale lo coglie Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, appena nominato dalla sua predecessora. Un tecnico, certo. Con le mani in pasta. La continuità è impressionante (anche se, a onor del vero, l’on. Gelmini contesterà il suo successore sulle ripetute proroghe dei rettori: la propaganda vuole sempre la sua parte …). Allora forse bisogna capirci di più, su ciò che è successo.