Chi siamo

Italia2013 (Short Version)

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Il 2013 è una data vicina e lontana al tempo stesso. Le analisi e le idee che questo blog ospiterà guarderanno vicino e lontano: ci occuperemo dei cambiamenti di lungo periodo, daremo risposte radicali perché affronteremo i problemi alla radice, ma sempre partendo dall’oggi e senza mai posporre in un lontanissimo futuro la soluzione dei problemi. Il nostro punto di partenza è che nulla è inevitabile e che per questo bisogna muoversi: costruendo una narrazione della realtà diversa, pensando proposte diverse, comunicandole agli altri.

Chi siamo

Stefano Anastasia, solida formazione politica repressa in quasi vent’anni di ‘single issue activism’ e di tecnicalità istituzionali, ricercatore in filosofia e sociologia del diritto nell’Università di Perugia, è presidente onorario dell’associazione Antigone.

Cecilia D’Elia, laureata in filosofia. Impegnata per qualche anno nel governo locale (Comune e Provincia di Roma), attualmente è nel coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Ha pubblicato “L’aborto e la responsabilità. Le donne, la legge, il contrattacco maschile” (Ediesse, 2008), “Nina e i diritti delle donne” (Sinnos, 2011)

Mattia Diletti, ricercatore in Scienza politica, Università “La Sapienza” di Roma; ricercatore GeopEC-Crs. Autore di “Come cambia l’America. Politica e società ai tempi di Obama” (con M. Toaldo e M. Mazzonis, edizioni dell’Asino, 2009) e di “I Think Tank. Le fabbriche delle idee in America ed Europa” (Il Mulino, 2009). E’ curatore del blog America2012.

Mattia Toaldo, Ha lavorato per la cronaca romana e per le pagine economiche del Messaggero. Oggi insegna politica italiana agli studenti americani dell’IES e fa ricerche sulla politica estera americana a Roma 3. Autore di “Come cambia l’America” (con M. Diletti e M. Mazzonis, edizioni dell’Asino). E’ curatore del blog America2012.

Francesca Romana Marta, laureata in filosofia, quindi di formazione estremamente eclettica. Dopo un ventennio di lavoro nella cooperazione allo sviluppo e nella ricerca sociale è impegnata da circa 10 anni nelle amministrazioni locali, del Comune di Roma prima, dove si è occupata di pari opportunità, e della Provincia di Roma, dove attualmente si occupa di politiche culturali. Canta per passione e lavora per necessità.

Riccardo Pennisi, laureato in Studi Europei con una tesi sull’allargamento e la democratizzazione, ha lavorato all’Assemblea delle Regioni d’Europa di Strasburgo. È coinvolto, interessato e impegnato in politica sin dalla più tenera età. Attualmente vive a Roma.

Jacopo Rosatelli, 1981, torinese, è laureato in filosofia e dottore di ricerca in “studi politici”

Italia2013 (Long Version)

Italia2013 è un blog di informazione che pensa al futuro prossimo venturo. Sono tempi speciali per la società e la politica, per l’Italia e per il mondo, che affronta la prima crisi dell’epoca della globalizzazione. Per superare una crisi di autismo della politica e della sinistra Italia2013 si dà molti obiettivi, ma il primo ed essenziale è quello di ricostruire la narrazione e l’interpretazione del paese, attraverso gli strumenti del racconto, della ricerca e dell’analisi. In tutte le forme, sperimentali e tradizionali, che abbiano a che fare con l’arte e l’inchiesta, le potenzialità dei “nuovissimi” media e le forme di narrazione più tradizionale.


Parola chiave: “Anno Zero”. Guardare avanti.

Perché prima di tutto “la narrazione”? Perché il 2008, quando abbiamo iniziato a pensare alla nostra impresa, è stato un nuovo anno zero – da Obama alle elezioni italiane, passando per la crisi economica peggiore del dopoguerra – quasi fosse (ma non esageriamo, va sottolineato il quasi) un altro 1989. Per più di una generazione si tratta della prima grande crisi mondiale alla quale assiste con i propri occhi: la scoperta che il liberissimo mercato (opposto alla politica della pianificazione, della regolazione e della redistribuzione) era promosso da un folto gruppo di incompetenti, nella loro versione piratesca (Wall Street) e in quella all’amatriciana di casa nostra. Per questo servono prima di tutto le parole nuove: per guardare avanti, sapendo che – in questa crisi – noi eravamo dalla parte giusta della barricata. Chi ha governato, dalla parte sbagliata.

Perchè l’anno zero? La risposte vale su due piani: l’Italia e il mondo

Il mondo: fine del turbocapitalismo finanziario e della supremazia del mercato sullo stato; passaggio da un mondo unipolare a uno senza polarità; crisi economica e politica, disfacimento dell’ordine post-guerra fredda. Ma anche fine della cappa ideologica del reaganismo e del libero mercato come strumento principe del progresso, dell’ideologia incerta della Terza via. Ora si può ricominciare da capo: è finito il ‘900 e la sua coda, nella quale troppi desideravano vendicarsi del secolo grande e terribile. Senza il complesso del ‘900 siamo tutti più liberi, anche di riprenderci quello che ci serve di quell’esperienza, con pragmatismo e senza complessi. Ora si può veramente ritessere il filo tra politica e cultura.

L’Italia: “fuga” conservatrice, ovvero il Nord che se ne vuole andare, autoritarismo di governo e notabilato meridionale; affermazione politica dei sindacati di territorio (Lega, An a Roma, gli autonomisti in Sicilia); punizione politico/amministrativa dei soggetti avversi al governo (dipendenti pubblici, ceto intellettuale); espansione della pressione sulle “classi” devianti, che aumentano di quantità e tipologia: oggi anche il lavoro che non si tace diviene una categoria da colpire, chissà quando penalmente. Per non parlare di chi ha in tasca un contratto atipico: con la crisi capirà a cosa e a chi servono realmente quelle forme contrattuali. A chi non si allinea il governo contrappone un presunto “interesse generale” (che corrisponde al proprio) contro gli egoismi particolari, una pericolosissima modalità – autoritaria – di isolamento del dissenso sociale e politico. Ma allo stesso tempo la crisi permette di ripensare i propri bisogni, dei singoli e dei soggetti collettivi e plurali: un’opportunità che va utilizzata.

Obiettivi

Ricostruire una narrazione, per sostenere identità, appartenenza, culture e organizzazione. Italia2013 accumulerà un capitale di idee che entrino in circolazione nel tessuto politico e associativo della metropoli e della rete; provare con il passaparola e la diffusione orizzontale dei concetti e delle parole chiave, ancor prima dell’accesso diretto ai media (prendere esempio dagli Usa e dai supporter di Obama: ritorno ai modelli di comunicazione orizzontale) allo scopo di produrre massa critica di idee su di un periodo medio/lungo.

28 risposte a “Chi siamo

  1. gioacchino

    buon lavoro a voi e a tutti.
    si costruiscono i luoghi aperti. poi, chi li abita li rende interessanti, accolgienti, sicuri, confortevoli, animati, grigi, festosi, tristi, allegri.
    e questo vale anche per le idee, la politica e le riflessioni.
    D’accordo per abitare di nuovo il “piano zero” ma mai senza bagagli.

  2. juhan

    Buon lavoro!
    Il blog diventerà la versione locale di America 2008?

    • mattiat

      L’idea è anche (ma non solo) di applicare all’Italia un modo di analizzare la realtà che abbiamo sperimentato sull’America. Con la differenza, in meglio, che la realtà che descriviamo qui noi la viviamo ogni giorno. Ovviamente ogni suggerimento è benvenuto!

  3. Valerio Peverelli

    Ciao

    Mi sembra che si imponga l’aggiunta di qualche biografia in più, magari tenendo conto della nostra colonia in terra di Germania.

  4. complimenti , ottimo blog!!

  5. Adele Di Trani

    Mi pice il programma. Può servire il mio contrbuto? Se avete bisogno di ulteriori informazioni sulle mie competenze contattatemi.

  6. Pingback: Questa volta si può fare « Italia2013

  7. Torre Vittorio

    Mi dispiace di avervi scoperto solo ora, ma come si dice meglio tardi ….
    Vi ringrazio per quello che state producendo. Vi ritengo un pezzo di Rete fondamentale.
    Non ho ancora letto tutto quanto avete prodotto ma conto di farlo velocemente.
    Date le vostre conoscenze vi proporrei di affrontare una seria valutazione sui temi del FEDERALISMO.
    Ho l’impressione che sia una questione di fondamentale importanza sulla quale pochissimo si dice in modo chiaro e approfondito e sulla quale esiste quindi ampia disinformazione, mentre il progetto che vi sta dietro credo possa essere devastante.
    Grazie per tutto quello che state facendo, Vittorio

  8. Complimenti per l’articolo di Toaldo sul “nuovo centro che il Pd non vede” (Manifesto, 5 gennaio 2011): è leggendolo che ho scoperto il vostro sito. Sono contenta di trovare tra voi un’ampia rappresentanza di laureati in filosofia (lo sono anch’io) con aperture sociologiche (che ho anch’io).
    Continuerò a leggervi.
    Buon lavoro,
    Elettra

  9. mauro ferrari

    vorrei sapere se ci sono contatti a livorno.

  10. Vi segnalo questa ricerca uscita oggi:
    Donna anziana, specchio del BelPaese
    perché non ne parlate in questo blog?

  11. Pingback: Come cambia l’Italia del referendum | Italia2013

  12. Pingback: Come cambia l’Italia del referendum | Roma Regione

  13. Vincenzo

    ma che fine ha fatto america2012?

  14. Complimenti e bravi !
    Buon 2012,
    Leonardo

  15. Felice Airoldi

    Complimenti ragazzi. blog chiaro, sintetico.
    Disponibile a dare una mano sul territorio per difesa Ambiente, Salute, Lavoro, beni comuni e….legalità, tutti elementi assolutamente intrecciati tra loro. Non c’è una vita degna se non c’è lavoro; ma dignità significa vivere decorosamente in un ambiente sano, svolgendo un lavoro che non deve mai essere causa di malattia, né per sé, né per gli altri. Uno degli scopi principali dell’azione di tutti, dovrebbe essere quello di garantire, ai membri della comunità, la possibilità di tali condizioni di vita, adottando strategie e soluzioni, in grado anche di creare nuove opportunità di lavoro per tutti.

  16. filomenamaria

    SE RICOMINCIASSIMO DALLA SCUOLA?
    Vorrei dare un contributo alla vostra narrazione, così capace di guardare avanti, reintroducendo una delle voci che più hanno rischiato di scomparire in questo ventennio berlusconiano, quella della scuola. Si riparla finalmente di scuola nell’ultimo decreto del governo Monti con diciture diverse da quelle di “taglio ed inefficienza”. Si parla di organico, magari anche di rete, funzionale alla didattica ed all’offerta formativa e di autonomia come autonoma e diretta gestione delle risorse da parte delle scuole. Certo, di quali contenuti saranno realmente caricate tali diciture si vedrà nei 60 giorni che serviranno a definire il decreto. Sarebbe importante, anche per trovare insieme le parole di una nuova stagione di governo della scuola, fino ad oggi un “corpo”su cui tagliare senza testa nè cuore, riaprire una discussione dando voce alle esigenze vere degli insegnanti, degli studenti e delle loro famiglie.
    Filomena Fotia, Dirigente Scolastico.

  17. icittadiniprimaditutto

    Buongiorno, volevo chiedervi se posso inserire il vostro blog nella blogosfera del mio blog e fare il reblog di alcuni vostri post.
    In attesa mi complimento per i contenuti del vostro blog e vi saluto cordialmente.
    Pier Carlo Lava

  18. icittadiniprimaditutto

    Ok, ho già provveduto e ovviamente appare “italia2013.org” con relativo link.
    Non vorrei approfittarne ma vorrei proporvi anche uno scambio di banner/link… se siete d’accordo, il mio logo lo potete prelevare dalla testata del mio blog, mentre il vostro dovreste mandarmelo, in quanto nella testata del vostro blog non c’è un logo scritto.
    Potrei prelevare l’immagine e riscriverci sopra io: italia2013.org, ma se ne avete uno già pronto forse è meglio, nel caso la mia mail è piercarlolava@gmail.com

  19. saluti da Atene e….bravi
    angelo saracini

  20. Pingback: L’alleanza del futuro | Italia2013

  21. Buongiorno a tutti,
    mi piacerebbe contribuire al vostro blog, mi occupo di politiche europee e fondi strutturali, ma sono innanzitutto una donna mamma che crede in un pink new deal … e che vorrebbe in qualche modo contribuire in prima persona ad una “rivoluzione” del Nostro Paese.
    Vi lascio la mia mail…sperando di poterci confrontare presto! 🙂
    desea80@gmail.com

  22. Salve,sono Piero,ex pubblicista,agente di Pubblicità fra gli altri,anche della Mondadori;penso che bisognerebbe,visto l’enorme patrimonio culturale,che
    abbiamo in Italia,aprire 24 ore su 24 Musei,monumenti,mostre,sfuttando giovani e non ,attualmente senza occupazione:questo creerebbe lavoro,oltre che incrementare il turismo degli interessati,che sovente trovano chiusi i suindicati…
    Naturalmente,il biglietto d’ingresso,finanzierebbe il tutto,con il corollario di poster,pubblicazioni relative,ecc,oltre che rendere “vive” le nostre città!
    Spero di non essere preso per visionario,mentre Vi saluto cordialmente.
    Piero Agnese (su Facebook)

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