Archivi del mese: gennaio 2010

Goodbye, Mr. Salinger

In onore delle cose belle (via Nicola Villa)

“Se sei un poeta, fai qualcosa di bello. Cioè, la gente s’aspetta che tu lasci qualcosa di bello quando finisci la pagina e così via. La gente di cui parli non ti lascia nulla, non una cosa sola che sia bella. Quelli che magari sono solo un tantino migliori non fanno altro che entrarti in testa e lasciartici dentro qualcosa. Ma solo perché lo fanno, solo perché sanno lasciare qualcosa, non è detto che debba essere una poesia, per amor del cielo. Può darsi che sia soltanto una specie di gocciolio sintattico terribilmente affascinante…scusa l’espressione”

Da Franny e Zooey di J.D. Salinger traduzione di R.C. Cerrone e R. Bianchi pp. 17-18

Lascia un commento

Archiviato in Uncategorized

Vi raccontiamo la Linke (senza Oskar)

La LINKE è considerata da molti, nel nostro paese, un esempio di “processo unitario a sinistra” (così si dice in politichese) andato a buon fine. Un’esperienza cui ispirarsi per arginare quel «narcisismo delle piccole differenze» che rappresenta il male di cui la sinistra alternativa, o radicale, soffre da molto tempo. Ed è senz’altro vero: gruppi molto diversi fra loro, come il partito ex-comunista della Continua a leggere

2 commenti

Archiviato in Europa, sinistra

Dopo la Puglia

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato una così chiara vittoria di Nichi Vendola e una cosa chiara sconfitta di Massimo D’Alema alle primarie di domenica in Puglia. A volte la politica stupisce, come ha scritto in un bell’ articolo oggi Ida Dominijanni sul Manifesto: il “rimescolamento”  e l’innovazione programmatica avvengono non dentro al PD, di cui dovevano essere la prima missione, ma fuori e grazie a personaggi difficilmente catalogabili come Nichi Vendola ed Emma Bonino. Su quest’ultima vale la pena  leggere qui cosa dice su Sanità privata e cementificazione e chiedersi se mai un candidato PD avrebbe avuto quel coraggio e quella chiarezza.

Eppure la vicenda pugliese merita un’analisi più approfondita di quella che si limita a spiegare le fasi e gli eventi politici riducendoli a scontri di personalità. Continua a leggere

12 commenti

Archiviato in elezioni, sinistra, Uncategorized

Dimenticare Silvio

Parliamo di altro. Semplicemente di altro. Delle tante cose di cui ci occuperemo quando il reuccio si sara’ fatto da parte. Ho il sospetto ormai fondato che il reuccio sia in sella da cosi’ tanto tempo anche perche’ noi continuiamo a parlare di lui, continuiamo ad abitare ostinatamente il mondo che cosi’ subdolamente ha plasmato per noi. Un mondo in cui la societa’ italiana si e’ improvvisamente dissolta e a soppravvivere e’ il teatro quotidiano della sua nauseante megalomania come della sua miserabile insicurezza. Che ci costringono a parlare di lui. Ad inquinare il tempo passato con i nostri amici e le nostre famiglie. Ad intossicare il nostro rapporto con l’Italia che ci circonda, quasi che fosse la riprova di un peccato originale commesso da qualche parte dai nostri antenati. Ad obnubilare i nostri sensi, rendendoli incapaci di guardare ai tanti progressi compiuti dal nostro paese lungo la sua storia e dai tanti progressi che in futuro ancora possiamo aspettarci. Continua a leggere

6 commenti

Archiviato in destra

Una politica comprabile?

Uno spettro si aggira per la Germania: lo spettro della corruzione. La questione, che noi italiani sappiamo bene essere controversa, del finanziamento ai partiti politici agita dallo scorso fine settimana il sonno dei dirigenti della FDP (il partito liberale del vicecancelliere e ministro degli esteri Guido Westerwelle). Nei loro confronti viene mossa l’accusa, da parte dell’opposizione, di essere «comprabili»: käuflich è l’aggettivo usato da Siegmar Gabriel, segretario di una SPD che comincia a ridare segni di vita, che si può tradurre anche, più pesantemente, con «corruttibili». Anzi, si potrebbe dire che l’accusa implicita è di essere stati proprio comprati da una grande impresa del turismo, settore che ha appena beneficiato di una generosa riduzione dell’imposizione fiscale, contenuta nella manovra per il rilancio della crescita economica (Wachstumbeschleunigungsgesetz), licenziata lo scorso autunno. Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in destra, Europa

Questo semestre c’è Zapatero

La presidenza di turno spagnola (gennaio-giugno 2010) coincide con un momento fondamentale nella storia della UE. Le nuove cariche istituzionali previste dal Trattato di Lisbona – presidente del Consiglio e Alto Rappresentante per la politica estera e sicurezza comune – saranno per la prima volta alla prova. Si attendono risposte concrete su come lasciarsi alle spalle la crisi economica e pianificare l’Europa del futuro. Sarà in grado di farcela? Diamo un’occhiata più da vicino.

Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in Europa, sinistra

Craxi preso sul serio

Bettino Craxi è stato una figura complessa: non è un caso se ha una figlia che siede nel governo più a destra della Repubblica e un figlio che lavora a sinistra oppure che un pezzo di socialisti stia con Berlusconi e un altro, più piccolo, stia nel centrosinistra. Tuttavia bisognerebbe cominciare a porsi una domanda: il Craxismo, dal punto di vista storico, non è meglio collocarlo nel centrodestra? Sarà un caso se i socialisti hanno avuto più successo lì? Continua a leggere

6 commenti

Archiviato in destra, partiti, sinistra

Craxi, dieci anni dopo

Paese che vai, Vergangenheitspolitik che trovi. L’espressione tedesca, che significa «politica del passato», fa parte del lessico che gli specialisti usano per descrivere tutte quelle forme pubbliche di elaborazione del passato, in vario modo ispirate da un fine politico. Non a caso si una un vocabolo tedesco: è in Germania, infatti, più che in ogni altro paese europeo, che gli intellettuali, cimentandosi con l’elaborazione dei crimini del nazionalsocialismo, al fine di costruire la nuova società democratica su basi più solide, hanno sviluppato teorie e interpretazioni al riguardo. Qualunque società conosce le sue specifiche forme di confronto con il passato, che può essere, di volta in volta, sacralizzato, dimenticato, modificato a piacimento. Quasi sempre, un’identità collettiva – sia essa nazione, partito o altro – deve costruirsi una storia, deve saper indicare “da dove viene”, deve poter esibire figure esemplari di fondatori, deve dotarsi di rituali per fomentare la solidarietà e il senso di appartenenza fra i suoi membri. Il nostro paese ha, anch’esso, la sua Vergangenheitspolitik. O, per meglio dire, diverse ipotesi concorrenti sul passato si disputano fra di loro il consenso della pubblica opinione: una delle maggiormente agguerrite è quella che, in questi giorni, ruota attorno alla figura di Bettino Craxi, di cui ricorre il decennale della scomparsa.

Continua a leggere

4 commenti

Archiviato in sinistra

La presa di Roma, istruzioni per l’uso

Sono passati quasi due anni dal 28 aprile 2008, il giorno in cui Gianni Alemanno conquistò il Comune di Roma. Probabilmente, senza quella vittoria questo blog non esisterebbe. Non a caso uno dei nostri primi post riguardò proprio l’analisi ragionata di quella elezione: più che una vittoria della destra, una sconfitta del centrosinistra. Per chi voglia capirne ancora di più c’è un libro che vale la pena leggere: “La presa di Roma” di Claudio Cerasa (Bur, 9,80 euro, pp. 208). Soprattutto in tempi di elezioni regionali è una lettura da non trascurare, per capire chi comanda in questa città e come si fa a perderla o a conquistarla.

Continua a leggere

5 commenti

Archiviato in letture, Roma

Donazioni On Line per Haiti (via MSF)

La potete fare qui, a Medici Senza Frontiere.

https://www.medicisenzafrontiere.it/donazionionline/default.asp?codiceCausale=30

(Basta la carta di credito)

Lascia un commento

Archiviato in Uncategorized